Nel ripercorrere la storia di queste Range Rover ci siamo fatti aiutare da Roger Crathorne, soprannominato da molti “Mr Land Rover”. Entrato a lavorare in Land Rover nel 1967, partecipò direttamente al progetto della Range Rover. L’originale design di questo modello è oggi un classico da rendere opportuno per i nuovi Design mantenerne le forme di base e gli stilemi più distintivi anche sui nuovi modelli.
Comfort da berlina di lusso, capacità Land Rover in fuoristrada.
L’ispirazione della Range Rover originale venne Charles Spencer King responsabile dei nuovi progetti della Rover, normalmente impegnato sulle berline, non sulle Land Rover (che all’epoca erano le 4×4 della Rover). “L’idea era di combinare il comfort e la capacità su strada di una berlina Rover con l’abilità offroad di una Land Rover”. “Al tempo nessuno ci aveva pensato, sembrò che l’idea valesse un tentativo, e inoltre alla Land Rover serviva un prodotto nuovo”. Il lavoro sul prototipo Range Rover, denominato “Station Wagon con passo da 100 pollici”, iniziò nel 1966, anche cavalcando l’onda della crescita, in Nord America, del mercato 4×4 per il tempo libero. “Doveva essere un veicolo di prestigio, ma non proprio di lusso” ci spiega Roger, “doveva anche essere tecnicamente innovativo. Spen era convinto che il veicolo dovesse avere molle elicoidali come quelle delle auto, per il comfort su strada, e nessuna 4×4 di allora le offriva. Inoltre, l’escursione delle sospensioni doveva essere molto ampia, per una grande flessibilità in fuoristrada. Le altre novità tecniche comprendevano una carrozzeria in alluminio, un motore anch’esso in alluminio e quattro freni a disco. All’uscita dalla fabbrica del primo veicolo di produzione, ne erano stati realizzati solo 10 prototipi. Dopo che varie proposte sul nome erano state scartate, lo stilista Tony Poole coniò il nome Range Rover”.
La presentazione ufficiale
“Nel 1969, un anno prima del lancio ufficiale della Range Rover, Land Rover voleva presentarla a Marrakesh, in Marocco. Il luogo fu scelto per dimostrare che la Land Rover aveva prodotto un veicolo capace di fare qualsiasi cosa e dovunque. Molti pensavano che la Range Rover fosse un po’ troppo “soft” e che non era all’altezza degli standard Land Rover, ma i pochi ingegneri che lavoravano al progetto sapevano che era un veicolo superiore alla Land Rover, soprattutto nei confronti della resistenza e forza del mezzo. Il team del marketing e relazioni pubbliche aveva capito che c’era bisogno di presentarla in un luogo speciale e quindi, siccome stavamo andando in Africa per gli ultimi test da effettuare in un clima caldo, ci dissero di prevedere il Marocco come il luogo di presentazione e di iniziare a fare un planning per la presentazione. Ricordo che c’era un Hotel bellissimo nel centro di Marrakesh chiamato “The Hotel Mamounia”, uno dei luoghi preferiti dal grande Winston Churchill che avevamo individuato come base. Tornati nel Regno Unito, mentre stavamo finendo le prove ambientali, ci chiesero di presentare il veicolo al pubblico prima della data stabilita. Inizialmente volevano presentarlo a ottobre del 1970, invece ci chiesero di anticipare a giugno. Il motivo era che Lord Strokes, presidente di British Leyland, aveva promesso di lanciare un veicolo nuovo ogni sei mesi e la nostra squadra era la prossima a presentare un nuovo modello. La presentazione al pubblico non fu più fatta a Marrakesh, ma in Cornovaglia, mentre quella per i dealers fu fatta in fabbrica. Geof Miller, Phillip Crowther ed io svolgemmo tutto il lavoro per il viaggio in Marocco nel 1970. La ditta Minitrek ci aiutò molto per la logistica e anche alcune guide locali per i percorsi stradali. Il Veicolo rosso (AOY 289H) è uno dei due veicoli originali che portammo con noi per fare le prove: attualmente è la più vecchia Range Rover al mondo. Ora ha il badge VELAR, ma nei mesi successivi alla presentazione l’azienda sostituì la scritta Velar con quella Range Rover. VELAR fu il nome del prototipo che le mettemmo quando la portammo in Marocco”.
YVB 153H: numero 1 o numero 3 della Produzione?
La Range Rover di colore TUSCAN BLUE è ufficialmente la Range Rover N° 3, invece, fu il primo esemplare ad uscire dalla fabbrica, ma lo chassis fu timbrato con il numero 3. Confusi? Ce lo spiega Roger Crathorne Technical PR di casa Land Rover, oggi in pensione: “Gli chassis N°1 e 2 erano in assemblaggio, ma il capo del marketing dell’epoca, Bill Beresford, sentì che le prime due auto erano di colore rosso e bianco, ma non gli piaceva l’idea di questi colori per motivi legati alla stampa. Lui, invece, voleva un’auto blu: l’unica cosa, quindi, che potevamo fare era costruire la sua per prima. E così abbiamo giocato un po’ con la linea di produzione e l’abbiamo portata avanti. Fu la prima Range Rover ad uscire dalla fabbrica, ma con il numero 3 timbrato sul telaio”.
Range Rover ‘Velar’ Hillrally winner
YVB 166H fu costruita nel marzo 1970. Raggiunse la sua fama quando partecipò al motorsport off-road tenutosi nel Galles nel 1971. Roger Crathorne, giovane ingegnere del team di sviluppo Range Rover e Vern Evans, si offrirono di guidare l’auto durante il Rally ma non in veste ufficiale, furono iscritti come partecipanti del Rover Owners’ Association. Nel caso in cui le cose fossero andate male una partecipazione ufficiale Land Rover avrebbe compromesso l’immagine del nuovo modello appena presentato. Ma Roger e Vern vinsero con YVB 166H il rally.
Il veicolo fu di nuovo inserito nel secondo Hillrally nel settembre dello stesso anno, arrivando primo della classe e quarto assoluto, tornò poi al Dipartimento di Ingegneria Land Rover prima di essere dichiarato surplus alla fine del 1971.
Nel 1972 fu aquistata da Roger, che la utilizzò come auto di tutti i giorni per lui e la sua famiglia. Roger la utilizzo per le vacanze in Grecia nel 1972 e 1976 e in Spagna nel 1973,’74, ’75 e ’77. Nel 1979 Roger cedette l’auto e, dopo aver passato per le mani di due ulteriori proprietari, nel 1988 Il veicolo fu salvato da Dave Mitchell, membro fondatore della Range Rover Register, e conservato in attesa di restauro. La Range Rover fu completamente restaurata e nel mese di gennaio 2015 è stata esposta al London Classic Car Show, oggi fa parte della collezione Dunsfold.
Pierluigi Ducci